
La popolazione garbagnatese che, come ogni venerdì, si è recata in massa in piazza del mercato da qualche tempo ha il piacere di vedere gran parte delle forze politiche disposte in assetto di guerra per racimolare voti. Centinaia di volantini sparpagliati tra la folla che, con un po’ di reticenza, si accinge a prender visione degli innumerevoli slogan, liste e candidati sindaci che si presenteranno alle amministrative del 6-7 maggio.
In questo turbinio di carte spiccava un volantino del Pdl e della lista civica “Cambiare si può” che, col piglio satirico di De Sica (Cristian, non Vittorio) e Boldi o del più becero Bagaglino, recava sul retro la foto del candidato sindaco Pioli (centrosinistra) accompagnato da uno slogan che recitava così: “Non vogliamo ritornare al vecchio modo di fare politica. Pensiamo al nuovo”.
La spiccata ironia di questi commediografi del centrodestra, figli di Colpo Grosso e altri programmi di elevato spessore intellettuale, inducono (erroneamente) il povero elettore a pensare che la lista del Pdl sia stracolma di gente che si affaccia per la prima volta alla politica.
In realtà le liste del centrodestra sono piene zeppe di gente del calibro di Soleo, Elia & C, il cui modo di fare politica si è indubbiamente contraddistinto da quello di Pioli: basti ricordare le migliaia di euro (40) spese per gli spettacoli con i comici di Zelig in Piazza della Croce, o la svendita delle farmacie comunali fermata in tempo dal commissario, oppure la strabiliante trovata di cementificare gli ultimi angoli verdi rimasti a Garbagnate. Per non parlare del centro commerciale nel sito del PE4 o della mastodontica colata di cemento inutile in via Mazzini.
Di fronte a questi fatti, al cittadino potrebbe sorgere il dubbio che in fondo la vecchia politica “pioliana” non sia poi così male paragonata agli scempi dell’amministrazione Marone.
“Buona per l’impegno” come diceva un mio vecchio allenatore per commentare una stronzata pazzesca fatta in campo. La facile ironia di questi sopraffini politicanti del centrodestra fondata sull’età di Pioli dimostra per l’ennesima volta come, con una claudicante operazione di “distrazione di massa”, si cerchi di raggirare il povero elettore, che comunque conosce perfettamente i danni perpetrati da Marone e dalla sua amministrazione, deceduta ahinoi fin troppo tardi, danni con i quali dovrà fare i conti la prossima amministrazione, di qualsiasi colore essa sia.
Ma forse dovremmo utilizzare la stessa ironia per descrivere questi esilaranti comici, magari distribuendo volantini recanti una foto dei comici di Zelig affiancata a quella della giunta Marone, e aggiungere una bella didascalia amletica tipo: “Guardateli attentamente: chi fa più ridere tra questi?”.
Ai posteri l’ardua sentenza.